29 Aprile 2021
CATEGORIA: NarrativaAi confini della mente
Dici che devo dimenticarmi di Martina, che Martina non vuole più essere mia amica, ma non è la verità, io la conosco molto bene, è una persona estremamente leale e sincera. Non sparirebbe così all’improvviso, nonostante quello che è successo al pranzo della vigilia di Natale.
Ricordo le ore a parlare di quanto gli altri ragazzi fossero noiosi. Loro passavano i pomeriggi in centro, tra i negozi di via Cavour, noi a leggere il Signore degli anelli. È un libro davvero commovente, non è vero? Noi abbiamo pianto alla fine.
Martina veniva a casa mia ogni volta che ero solo, cioè la maggior parte del tempo. Frequenta la scuola media Montessori, è un anno più piccola di me, ma sembra molto più matura. Adoro il suo modo di parlare, quella erre leggermente moscia che, come dice lei, le dà un’aria regale. È più di un mese che non la vedo, mi manca da morire.
Mi sento in colpa per quello che è successo alla vigilia di Natale: l’avevo invitata a pranzo per farla conoscere finalmente ai miei genitori. Quel giorno indossava un vestito rosso e si era piastrata i capelli biondi, così da farli sembrare ancora più lunghi. Quando l’ho fatta entrare in casa mamma e papà ci hanno guardato in modo strano, non hanno nemmeno ricambiato il saluto di Martina. Papà mi ha chiesto: “Dov’è la tua amica?” come se non la vedesse. Mia mamma ha aggiunto: “Non c’è nessuna Martina…”
Non ricordo cos’è successo dopo, mi hanno detto che sono uscito in strada, che urlavo il suo nome e le dicevo di non andarsene, ma mentre attraversavo una macchina mi ha colpito in pieno.
Non riesco a capire perché mi hanno cambiato reparto e non sono tornato a casa. Non ho bisogno di un ricovero in neuropsichiatria infantile. Sto benissimo psicologicamente, perchè mi state dando antipsicotici? Mi sono rimesso fisicamente, non ho bisogno di altre cure!
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