29 Aprile 2021
CATEGORIA: NarrativaIl senso del sacro o la pietà
Il confine: nella carta è una linea tracciata dall’uomo o dalla natura, nella storia invece è un punto fisso che segna un enorme cambiamento. È il passare da un’epoca a un’altra, lo scisma di un’alleanza, la morte di qualcuno o la modernizzazione di un culto antico, modificando o eliminando usanze e creandone di nuove.
Non c’è più nulla da fare, ormai, siamo in decadenza, alla fine… come sono spariti gli altri, anche noi spariremo; è già iniziato.
Guardali! I preti non indossano più la talare, né il clergyman… almeno il colletto, ma neanche quello. Invece di stare in chiesa, vanno nei programmi in televisione o alla radio; tsé, non pregano più, non pascono più i greggi, ma fanno i personaggi famosi, gli influencer.
Dove sono i preti del nord con l’almuzia? E i preti dei caldi paesi del sud dalla talare bianca? Sono svaniti in un batter d’occhio, come polvere al vento. Il velo muliebre è diventato uno straccio, chiamato bigottismo e antichità… e vescovi disprezzano la lingua di venti secoli e il sacrificio in privato, abbattono gli altri altari e promuovono invece l’ASSEMBLEA! Come gli eretici tedeschi.
I pontefici di un tempo erano potenti e solenni sulla sedia gestatoria, ora invece non sono altro che dei populisti, dei vecchi alla regia di una farsa senza più sacralità; non sono più sommi sacerdoti. Rivalutano gli eresiarchi e festeggiano gli anniversari delle loro parole di bestemmia, e ignorano le parole della Madonna. Si inginocchiano dinanzi a statue che non sono cristiane, baciano i piedi ai dittatori e fanno sincretismo, al pari dell’eresia del Bab!
Deridono il diavolo, chi ne parla e chi lo esorcizza, chiamandolo fanatismo, medioevo e superstizione; oggi il demonio è cattiva coscienza e non più entità, ma dopo tutto, uno dei primi scopi del Diavolo è far credere di non esistere.
Non ci sono più le processioni all’interno delle città, con baldacchino, canti e fumi d’incenso. Hanno distrutto la tradizione. Le sacre parole del passato sono svanite o mal tradotte, ed esse variano, di bocca in bocca, a seconda del sentimento; dov’è la piena comunione con Roma e il voto d’obbedienza? È sempre più autonomia, non c’è più uniformità, non c’è più solennità. Invece di mantenere la tradizione creano nuovi riti blasfemi all’aspetto e con sapore di paganesimo un tempo Roma esportava il proprio, da Oriente a Occidente.
La geometria è finita nel secchio, non entriamo più dal tramonto per andare verso il sole nascente. Cristo non è più al centro di tutto! Hanno tolto il tabernacolo, lo hanno segregato di lato o in una stanza a parte, come un mobile poco importante… e non si prega più ad orientem, come dice la Bibbia… come è di tradizione.
Siamo fossili che ancora si dimenano e respirano sotto il fango, piano piano anche noi svaniremo. Di noi rimarrà storia, foto, oggetti, o il caos in cui ci siamo mutati.
Pietro si è alzato dal trono, si è tolto la corona dalla testa è l’ha gettata al di là del mare. Hanno dato a nostra madre un farmaco, ma ne hanno sbagliato le dosi, e la medicina si è tramutata in veleno.
Cristo, non è più in terra.
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