30 Aprile 2021
CATEGORIA: ArticoloDon Draper – Il grigio
Portato sullo schermo dal grande Jon Hamm, Donald Draper (detto Don) è il protagonista della serie di successo Mad Men. Direttore creativo dell’agenzia Sterling & Cooper, Don è una figura di spicco molto rispettata nella New York degli anni Sessanta. Un uomo che incarna i valori fondativi americani sotto molti aspetti. Si può definire un vero e proprio self-made man, un personaggio che si è costruito tutto ciò che ha con le sue mani. Una famiglia, una moglie dolce che cura la casa, una posizione lavorativa di tutto rispetto; cosa volere di più?
Ecco, Don Draper è quello che io definirei un personaggio “grigio”. Un uomo che compie azioni che a volte superano quel confine labile che separa il giusto e lo sbagliato (il bianco e il nero). Ma come si può empatizzare con una persona che commette cattive azioni? In questo caso specifico possiamo dire che il personaggio è talmente carismatico, che possiamo chiudere un occhio, dimenticarci per un attimo dei suoi scivoloni etici e magari anche tifare per lui.
Alla fine è un uomo che mente da quando si sveglia fino a quando va a dormire. Il suo vero nome è Dick Whitman. Il vero Donald Draper è morto in Corea. Dick è tornato in patria con un nome falso e con una nuova consapevolezza di sé. Nessuno sa della sua vera identità, neanche la sua famiglia. La sua corazza di uomo tutto d’un pezzo è talmente impenetrabile che Don può apparire perfetto in ogni occasione. Con il capello perfettamente ordinato, i vestiti che trasudano classe e un portamento distinto. Anche quando dorme sul divano dell’ufficio, passa la notte fuori casa e torna ubriaco la mattina presto, Don è ammaliante e può avere qualsiasi donna voglia. Si può dire che della sua famiglia non gli importi poi molto, tradisce la moglie di continuo.
Ma perché? Forse perché semplicemente può farlo. Non gli importa neanche così tanto dei soldi. Nato nella povertà e con una situazione familiare disastrata, dovrebbe amare i soldi e goderseli. Quando realizza le ambizioni che un uomo si porta dentro da tutta la vita, come avere una famiglia, un posto di rilievo in un’importante azienda, tutte le donne a propria disposizione, non si sente soddisfatto.
Don Draper fuma, beve, va a letto con tante donne, mente e ammalia il prossimo, come se dovesse farlo per forza e non avesse scelta. Si è costruito questa corazza da cui non può più svestirsi. Le buone azioni le compie, ovvio. Non dimentichiamoci che nel contesto degli anni Sessanta, ha elevato professionalmente e formato ad hoc la sua segretaria Peggy, promuovendola al ruolo di copywriter. Crescerà sempre di più fino a diventare una spietata pubblicitaria sicura di sé, proprio come Don. È un amico fedele, cerca sempre di migliorare sé stesso e chi tiene a cuore, come i suoi copywriter. Ha un rapporto molto dolce con la vedova del vero Donald Draper, la quale forse viene ritenuta da lui come la sua vera famiglia.
Cosa ci ha lasciato Don? Una classe e una sicurezza che puoi costruirti dal nulla, la capacità di emergere dallo standard, di spiccare ed essere sempre elegante nei modi e perché no, anche all’esterno. Don Draper non è solo un personaggio da amare nella serie e a cui dire “che fico”. Possiamo prenderlo come esempio e ispirarci a lui? In parte sì, e in parte no. Dobbiamo prendere i suoi aspetti veramente positivi e non commettere i suoi stessi errori. Se qualcuno avesse il carisma e la sicurezza di Don, potrebbe vivere felice sia professionalmente che nel privato.
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