30 Aprile 2021
CATEGORIA: ArticoloPer chi sono i confini – Dove sei nato?
Divisi tra globalizzazione e paesi blindati, viene da chiedersi dove stia il confine tra libertà di circolazione e impossibilità di scoperta.
La verità è che molto dipende da dove la sorte ti ha fatto nascere. Per gli occidentali il mondo è davvero privo di confini, soprattutto quando hanno soldi da spendere e tempo da perdere. Abbiamo visto come per entrare in un paese blindato come il Bhutan sia necessario pagare un’agenzia o un tour operator ancora prima di partire da casa, e di come ottenere il visto sia difficile. Ma mettiamo da parte per un attimo i viaggi estremi, le vacanze esotiche, gli sfizi a cui gli occidentali non sono abituati a rinunciare. Se un ragazzo italiano volesse studiare all’estero quanto gli costerebbe?
Grazie ai programmi Erasmus, per noi italiani studiare all’estero è diventato molto più semplice e meno costoso, tanto che a seconda della fascia di reddito e del merito nella carriera universitaria, è possibile richiedere borse di studio che coprono praticamente tutte le spese. Questo è possibile grazie ai fondi europei e al Ministero dell’istruzione. La possibilità dell’Erasmus ha allargato molto i confini di noi giovani europei, che abbiamo avuto la possibilità di fare esperienze e conoscere culture diverse a prescindere dalla famiglia da cui siamo nati. Non solo: alcune regioni italiane mettono a disposizione dei rimborsi anche ingenti per i giovani che decidono di studiare un anno all’estero, anche al di fuori dell’Erasmus. I rimborsi mirano a coprire le spese per i costi di università e affitto, e rendono possibile realizzare questa esperienza anche a chi si trova in una fascia a basso reddito. Possiamo dire quindi che nonostante le difficoltà, i perniciosi moduli da compilare, il tempo che bisogna perdere, alla fine per noi viaggiare è sempre possibile.
Ma non è per tutti così. Se il passaporto italiano garantisce accesso libero in 98 paesi, senza bisogno di visto, per un afgano o un iracheno i paesi a libero accesso si riducono a 4. Se un giovane nigeriano volesse visitare Roma, dovrebbe fare domanda per un visto, portare gli estratti conto della banca e l’assicurazione sanitaria per provare con dei documenti che la sua intenzione non è quella di stabilirsi in Italia, ma di fare un giro turistico nella Città eterna. Non tutti i passaporti hanno lo stesso potere. Se sei occidentale, gli altri paesi sono quasi sempre contenti di poterti accogliere e per spillarti un po’ di soldi mentre ti fai fregare in quel ristorantino tanto carino quanto costoso. Se vieni da un paese con un passaporto debole, gli altri paesi ti vedono prima di tutto come una minaccia o un peso. Hanno paura tu vada a rubare il lavoro, vivere da clandestino, occupare un spazio di benessere di cui il mondo occidentale gode ma che si guarda bene dal condividere.
La scrittrice italiana di origine somala Igiaba Scego, conosce bene il problema e in un bell’articolo sull’Internazionale racconta:
Con un passaporto debole non puoi studiare all’estero, partecipare a programmi come l’Erasmus, non puoi specializzarti, non puoi andare a vedere il concerto del tuo gruppo preferito, non puoi regalarti un viaggio di nozze con bacio sulla Torre Eiffel, non puoi prendere un volo last minute, non puoi accettare a cuor leggero un posto all’estero, esclusa poi dal tuo vocabolario la parola turismo. E sì, meglio non innamorarti di qualcuno che vive in un paese di cui non puoi avere il visto.
Consideriamo poi che il Covid peggiorerà ancora di più la situazione: da tempo ormai si parla di passaporti vaccinali, senza i quali potrebbe diventare impossibile spostarsi all’estero. Se nei paesi occidentali la vaccinazione progredisce imperterrita, pur con tutti i problemi che conosciamo, la stessa cosa non si può dire per i paesi poveri, che riusciranno a vaccinare la popolazione in tempi molto più lunghi. Il minore potere del passaporto quindi si sommerà con il problema di non poter avere un passaporto vaccinale.
I confini quindi sono uguali per tutti, e gli eventi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno ci rendono sempre più palese come nascere dal lato giusto del mondo possa fare la differenza tra libertà e costrizione.
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