30 Aprile 2021

CATEGORIA: Racconto

Il viaggio della mia vita

Camminava lentamente, passo dopo passo cercava di raggiungere la sua meta, le gambe stavano cedendo, i piedi scalzi, feriti e sanguinanti a causa dei sassi appuntiti su cui camminava ormai da giorni non riuscivano più a reggere il peso del suo corpo. 

Era in viaggio da molto tempo, fuggiva dal suo paese, forse per la guerra o la carestia, nessuno lo sapeva. Il fatto certo è che cercava una vita migliore in Europa o America. Non conosceva il suo nome, la mamma era morta quando aveva solo due anni, crebbe per le strade devastate della vecchia bettola in cui viveva, l’unico ricordo che le rimaneva era un rumore assordante nel cuore della notte, successivamente un’esplosione che trascinò all’inferno almeno la metà delle persone che conosceva.

Sapeva di non essere al sicuro, probabilmente la cercavano, doveva nascondersi e superare il confine, non comprendeva esattamente con quale stato ma sapeva di doverlo varcare, per la sua vita e il futuro per cui aveva tanto combattuto.

La notte stava calando, il cielo si rannuvolò, tuoni e lampi erano visibili all’orizzonte, una pioggia fitta e insistente cominciò a cadere, doveva ripararsi, non era nelle condizioni di proseguire in quello stato. 

Dopo poco vide una grotta buia e fredda, l’idea la spaventava ma con coraggio ci entrò. Subito cadde a terra stremata, osservò lo stato in cui versava, era vestita di stracci, un vecchio maglione bucato e bagnato, una tuta di due misure più grande e una vecchia sciarpa da bambino con cui tentava di ripararsi dal freddo. Rovistando nei cassonetti del paese sottostante li aveva trovati assieme a un po di cibo, le appariva come un miracolo grazie al quale il suo viaggio poteva proseguire ancora. Dalla tasca destra estrasse una mela morsicata, era con lei da ormai tre giorni, a lei non importava, i morsi della fame la stavano uccidendo così la addentò. Subito dopo crollò in un sonno profondo. Al suo risveglio, uscì dalla grotta e guardando l’alba, alcuni flebili raggi di sole spuntarono dalle montagne che si stagliavano all’orizzonte. Fino al giorno appena concluso non vedeva un via d’uscita da quel paesaggio oscuro e a lei sconosciuto, solo sassi su sassi, pendii scoscesi e vallate sconfinate le si ergevano di fronte.

Quella vista però accese un barlume di speranza nel suo cuore devastato.

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