Il cielo questa notte è svuotato dalla sua luce stellare, appare completamente nero, vacuo, l’unica luce che ancora mi rassicura è quella dei campi di forza: li avevamo costruiti intorno alle basi principali, non potendo uccidere gli Argentei a suon di palle di fuoco sono l’unico modo per difendersi, almeno questi non si riflettono sul loro carapace argenteo. Le gambe hanno smesso di tremare ora, appoggio il respiratore sulla bocca e prendo una bella boccata di magia, dovrebbe bastare per ora, penso. Neverwinter era una città solitamente molto calda, ma dopo lo stravolgimento della struttura magica molte cose sono cambiate: ora nelle zone devastate la temperatura scende molto sotto lo zero, sento le labbra tremare e i denti battere, la neve che cade si incastra nei nodi dei miei capelli, ma non importa, sono quasi arrivato, sento già il calore del camino abbracciarmi. La porta non si apre, sbatto più e più volte con la spala sulla sua superficie, niente da fare il mio corpo è troppo debole. Il pomello non accenna il minimo movimento, e guardando la serratura sembra completamente bloccata, una magia di fuoco verrebbe subito inghiottita dalla tempesta di neve, non vale la pena sprecare le energie che mi rimangono. Mi siedo con le spalle al muro e penso: Questo edificio deve essere l’accesso più immediato alla tomba di Karsus, ma ci deve essere un altro modo; nel libro che mi aveva dato Larm, il mio professore, c’è scritto che il corpo del Folle riposa in questo luogo. Non mi sono fidato sempre di lui, mi dava l’impressione di essere molto severo, sempre a ripetere queste grandi regole da rispettare, ma anche se non mi piace purtroppo devo sopportarlo, altrimenti non sarei arrivato fin qua. Mi giro intorno per vedere se ci sono torri che risaltano all’occhio, solitamente i maghi, anche quelli più spregevoli come Manshoon, ne hanno una, ma devo dedurre che non solo gli incantatori non avevano rispetto di lui, ma neanche i cittadini. Decido di controllare tutti i cimiteri della città, passo prima per quelli comuni, li perlustro completamente più volte, sia per essere sicuro sia nel tentativo di mantenere il calore del mio corpo. Scandaglio anche il cimitero nobiliare, non nella speranza di trovare la sua tomba lì, più per trovare una pista, o almeno provarci. La sua tomba non è qui, quindi penso: dove verrebbe messa la tomba di uno come lui? Di certo non tra i normali cittadini, venendo lui da un luogo molto lontano da qui, non tra le persone nobiliari perché ovviamente la “merda” non può essere affiancata ai nobili; quindi, c’è solo un luogo dove questa “merda” può stare senza “sporcare” il resto della città: le fogne.
Dopo qualche minuto di corsa disperata per la città trovo finalmente un’entrata, scendo ma le fogne non puzzano così tanto come immaginavo nella mia testa, sembra che la piaga degli Argentei abbia devastato anche lo schifo, chissà quale sarà il limite al cui si spingeranno, lo scoprirò solo se non riusciremo a eliminarli. Preferisco non saperlo. Striscio per un po’ sporcando le mie gambe di cenere, l’unica cosa che rimane del banchetto di quei bastardi, e sbuco in una stanza larga circa cinque metri e profonda almeno il doppio. Tubi sbucano dalle pareti, per poi rientrare in quelle opposte, formando una sorta di labirinto verticale. Scendo cautamente muovendomi da un tubo all’altro, come una scimmia tra i rami degli alberi, ora che sono più vicini vedo bene la tomba, circondata da tre di quegli insettoidi divora-mana. Non posso avvicinarmi, attirerei la loro attenzione, ma devo toglierli di mezzo prima che si divorino il libro magico di Karsus. Sfoglio il mio grimorio rapidamente, le mani tremano, lo sguardo setaccia ogni angolo del libro, alla ricerca dell’incantesimo giusto, lo trovo: Esilio, è un incantesimo relativamente facile, dovrebbe rimandarli dall’orrendo piano dimensionale da cui vengono, dovrò usare più energia del normale visto che sono in tre, fortunatamente non l’ho sprecata prima. Le mie mani iniziano a muoversi seguendo la sinfonia della mia voce, un turbine di energia viola scaturisce dal mio corpo e inghiotte gli Argentei. Ora finalmente la via è libera, ma appena le mie mani sfiorano il libro, una voce rimbomba nella mia testa e una figura compare davanti a me: Mystra, dea di tutto ciò che è magico, la stessa a cui Karsus rubò i poteri.
“Vedo che sei ostinato piccolo apprendista, come hai fatto ad arrivare qui?”
“Pura intuizione mia signora, ho letto in un libro che ci sarebbero dovute essere più trappole, non è forse così?”
“Sì, ma a quanto pare questi stupidi insetti ti hanno tolto tutta la fatica. Tu non puoi prendere quel libro ragazzo, non puoi disobbedire alle leggi dell’universo.”
“Queste “leggi” sono veramente ancora importanti, non credi che con lo stato attuale del piano materiale si possa chiudere un occhio?”
“Quel libro può essere usato solo da un dio!”
“E con quale potere, lo avete perso tutti, alcuni di voi stanno resistendo, ma ricordati che la vostra forza è relativa alle persone che hanno fede in voi. Se io e gli altri sopravvissuti dovessimo morire, tu faresti la nostra stessa fine. Poi se quelle creature sono riuscite ad arrivare qui vuol dire che sono comparabili a voi dei. L’ho vista la cenere che hanno lasciato dietro, e siccome mangiano solo magia, mi viene da pensare che questo posto era pieno di trappole invisibili e muri di forza. Un mago di alto livello sarebbe riuscito ad entrare qui, ma quanta energia avrebbe dovuto consumare per sbarazzarsi di tutto? Questi insetti non accennano il minimo sforzo, se non li volete fermare voi li fermerò io.”
“Se pensi che ti faccia scappare così ti sbagli, e anche se ci riuscissi ti darò la caccia, ti fermerò prima che tu possa leggere anche solo una riga di queste follie.”
“Be’ vedi anche se ho poche energie in corpo, ho sempre con me un’arma.”
“E dove sarebbe ragazzo? Quello che vedo è soltanto un imbecille in uniforme da scolaro.”
“Diciamo che la miglior arma per queste occasioni è la mente, l’abilità di prepararsi sempre qualcosa che possa salvarti il fondoschiena. Senza di quella non avremmo nemmeno gli incantesimi nel nostro libro da maghi.”
Inizio a concentrare le mie forze nel mio braccio destro, i flussi magici sono di un colore trasparente, non so quanto saranno utili i miei sforzi, ma sicuramente dovrò fare un salto in infermeria.
“Su questo hai ragione novellino, te lo concedo, ma senza la stabilità del corpo la magia ti sforzerà fino a romperti. Quanto sei disposto a buttare per uno stupido capriccio, se il mondo deve finire è giusto che accada, non puoi ritorcere i fili del fato a tuo favore.”
“Voi non vi meritate un millimetro di quello che definite mondo!”
Creo un muro invisibile usando solo la mia voce, questa cosa mi logora, sento le ossa della mano destra rompersi sotto il peso di questo incantesimo, devo averlo lanciato male, stringo i denti dal dolore. Mentre la mano ancora buona tiene il libro di Karsus, l’altra si protende verso il mio ciondolo, lo attivo. Mystra distrugge il mio incantesimo all’istante, fulmini e saette crepitano dal suo corpo e prima che possa ammazzarmi lascio cadere il libro a terra. Il mio corpo viene inghiottito da un’ondata di energia proveniente dal suolo, e appena se ne va sono all’accampamento. Cadence mi abbraccia e le dico: “Giusto in tempo tesoro.”
“Il mio eroe è riuscito nel suo glorioso dovere? In caso bisogna festeggiare, io e te al chiaro di luna, una bottiglia di vino, del cibo scaduto, quelle cose romantiche no? Ma dov’è il libro?”
“Diciamo che ho avuto un piccolissimo problema. Non ho concentrato abbastanza forze, sarei morto se non le avessi lasciato il libro.”
“E ora cosa pensi di fare? Mystra lo nasconderà da un’altra parte o lo terrà con sé, non avremmo nessuna possibilità di sottrarglielo!”
“Non è importante, tanto a lai importa solo di quei pezzi di carta, l’unione tra il “Folle Mago” e l’inchiostro, io preferisco l’abbinamento necromanzia e mente di Karsus.”
“Non mi sembra che questo porti dei progressi, Mystra rimarrebbe iraconda con noi, forse peggiorerebbe solo le cose, siamo costretti a prendere altre strade tesoro, potremmo provare con un incantesimo di desiderio.”
“Chiedi troppo per un incantesimo debole come quello, dobbiamo andare oltre i nostri limiti, e poi ti ricordo che Mystra può controllare solo la magia, se Karsus tornasse in vita non se ne accorgerebbe nemmeno, nessun incantesimo sta più imprigionando il suo cadavere. Fidati di me Cadence, vado a fare una visita da Arumann.”
Vado in infermeria, Arumann è un chierico che lavorava all’accademia, a gente come lui non si dava un briciolo di considerazione, erano lì non per la loro intelligenza ma perché servivano, come degli oggetti. Il suo credo è virato verso sé stesso, staccandosi completamente da Lathander, dio della vita e della natura, quando gli dèi si sono rifiutati di intervenire in questa apocalisse. Da quel momento, fino ad oggi, usa incantesimi eretici fondati in passato da culti che veneravano divinità malvage assieme ai loro domini di tirannia, inganno e non morte, molti di questi sono sconosciuti anche a me. Sa dove sono andato quindi quando entro vado dritto al punto: “Arumann, vecchio mio, ascolta avrei bisogno di uno dei trucchetti per far tornare in vita Karsus.”
“Quindi la prigionia del suo cadavere è cessata?”
“Affermativo, gli Argentei hanno divorato l’esoscheletro magico che lo teneva intoccabile, se Mystra non si accorge in tempo, potremmo riuscire a metterti in contatto con il suo spirito, dobbiamo farlo ora.”
“Mettiti in posizione con me Dandelion.”
Ci sediamo uno di fronte all’altro, trasferisco la mia energia nel suo corpo tenendogli strette le mani, e il chierico inizia a intonare un cantico. Intorno a noi un flusso violaceo si fa strada, volteggia debole nell’aria e incontra qua e là i fumi dell’incenso, mescolandosi con esso. Le braccia di Arumann iniziano a tremare, si allargano a poco a poco aprendo una fenditura spaziale; trasferisco la mia forza al taglio appena formatosi creando un portale. Aspettiamo qualche minuto e il Folle fa la sua comparsa, è avvolto in una tunica nera decorata d’oro, anche da morto ostenta le sue origini nobiliari, gli rivolgo subito la parola: “Karsus, come ci si sente a essere di nuovo tra i vivi? So che non sei incline ad accettare proposte da sconosciuti, soprattutto da un mago, ma la situazione in cui si trova il mondo è a dir poco catastrofica, e siccome ho bisogno di adottare rimedi un po’ estremi…”
“Bamboccio vai al punto diamine, mi avrai pure portato in vita ma non sprecare il mio tempo!”
“Mi scusi signore, mi chiedevo se lei potesse rubare i poteri di Mystra di nuovo, ma questa volta per me.”
D’Angelo Emanuele
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