Bambini e lockdown: Samantha

In copertina: Samantha Foresti, 10 anni

Mia figlia perse le ciglia in una notte, le sue lunghe, nere, bellissime ciglia caddero come petali di rose ormai appassite.

Compiere dieci anni in pieno lockdown non fu semplice, una torta preconfezionata, qualche palloncino rimasto dall’anno prima, niente amici, niente regali. È un’età dove si è sufficientemente grandi per comprendere un contesto tanto disarmante ma non abbastanza per avere gli strumenti di maturità adeguati a farvi fronte. 

Le lezioni online sono furono un fallimento totale, Samantha ne è uscì emotivamente distrutta, quasi avesse conferma di vivere in un mondo fittizio. Decisi quindi di interromperle, nonostante le critiche delle insegnanti e il chiacchiericcio di alcuni genitori.

Le crisi di pianto aumentarono fino a ritrovarmela stretta addosso singhiozzante, mi disse di come i giorni fossero tutti uguali, e non importava quanto cercassi di renderli speciali, particolari, differenti, era come essere rinchiusi nello stesso giorno, sempre.

Stava seduta sul divano, coi capelli corvini arruffati, il telecomando ben saldo in mano e il pigiama azzurro stropicciato dalla notte e quel viso gonfio dopo tante ore di sonno, fu in quel momento che mi accorsi che non aveva più le ciglia.

 La chiamata alla pediatra, il correre in pronto soccorso, la maleducazione del personale in accettazione, il doversi mettere a urlare in mezzo a un corridoio perché non la volevano visitare, la preoccupazione.

Dopo una serie di esami e analisi venne esclusa qualsiasi problematica medica, la dottoressa appoggiò i referti da un lato e sospirando prese una pila di fogli, disse che quelli erano tutti casi simili, bambini a cui cadevano ciocche di capelli, sfoghi cutanei, caduta dei peli delle ciglia o sopracciglia, la causa sempre la stessa, stress, “i bambini stanno soffrendo tantissimo”.

Bambini di cinque, otto, dieci anni che interiorizzano e somatizzano una situazione che a noi appare complessa ma che per loro è inconcepibile, dimenticati spesso, sottovalutati sempre. In questa cornice dove la socialità sta modificandosi dovremmo cominciare a domandarci quali saranno le conseguenze umane.

Ci vollero quasi tre mesi perché ricrescessero completamente, per i segni invisibili chissà quanto ancora si dovrà attendere.

Di Francina Foresti

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