I BTS, conosciuti anche come Bangtan Boys, in coreano 방탄소년단, i ragazzi antiproiettile, sono la boy-band sudcoreana che ha spopolato e dominato il mercato musicale degli ultimi anni diventando il nuovo fenomeno mondiale. Con oltre 29 milioni di seguaci su twitter e 387 milioni di visualizzazioni al loro ultimo video, Dynamite, sono sulla bocca di tutti, giovani e non.
Il gruppo, composto da RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook, si è formato nel 2013 debuttando sulle scene coreane il 12 giugno dello stesso anno con No More Dream, title track dell’album 2 Cool 4 Skool. Il testo, che si rivolge agli adolescenti alle prese con la rigidità del sistema scolastico sudcoreano e la mancanza di prospettive future, nasce con il forte desiderio di incitare i giovani a seguire i propri sogni piuttosto che cadere vittime delle aspettative della società.
Se il 2016 rappresenta per i BTS un punto di svolta in patria, con la vittoria di album of the year ai MAMA, il 2017 è per il gruppo il trampolino di lancio verso il successo mondiale. Partiti con un forte messaggio di denuncia contro la società coreana hanno deciso di continuare esplorando i sentimenti profondi e spesso criptici che attanagliano l’animo dei giovani, e, senza mai abbandonare questa strada, l’1 novembre del 2017 in collaborazione con L’UNICEF, lanciano la campagna contro la violenza, Love Myself. L’idea della campagna viene introdotta dalla band con lo scopo di proteggere i giovani, così da poter vivere liberi dalla paura, pubblicizzata dall’hashtag #BTSLoveMyself.
Il 24 settembre 2018, inoltre, il gruppo partecipa al congresso delle Nazioni Unite come rappresentati della campagna.
Di seguito le parole di RM:
“Abbiamo imparato ad amare noi stessi, ora facciamo un passo avanti e parliamo. Vorrei chiedere a tutti voi. Qual è il vostro nome, cosa vi emoziona e fa battere il cuore? Raccontatemi la vostra storia, voglio sentire dei vostri ideali. Non importa chi siete, da dove venite, il colore della vostra pelle, la vostra identità di genere: parlate.”
C’è da sottolineare come il forte impegno sociale del gruppo non vada mai da solo, le ARMY (Adorabile Representative MC for Youth) così chiamato il vastissimo fandom, sono coese e agguerrite. Credono fortemente nel gruppo e nei messaggi positivi che questo trasmette. Giusto quest’anno, a seguito di un post della band contro il razzismo e a favore del movimento Black Lives Matter, il fandom è arrivato a donare oltre un milione di dollari in favore della causa. Inoltre, dopo essere state esortate da un video su Tik Tok, le soldatesse hanno contribuito al boicottaggio del raduno presidenziale tenuto a Tulsa in Oklahoma comprando milioni di biglietti senza poi presentarsi.
È innegabile il fortissimo impatto che questi sette ragazzi hanno avuto a livello mondiale. Descritti da Forbes come “indubbiamente il nome K-pop più grande e di maggior successo al mondo”, in grado di “fare cose che non riescono a nessun altro dello stesso genere”. Sono stati in grado di trasformare il K-pop, genere solitamente di nicchia e ristretto agli appassionati, un vero e proprio movimento culturale, con forti influenze sulle giovani masse diventando per loro un modello da seguire.

“Teamwork makes the dream work”, un motto che ha trasformato in realtà ogni loro sogno… forse dovremmo essere tutti un po’ ARMY.

di Carlotta Corradi