Giocatori

La Milano che non smette di giocare

Da un inizio 2020 ottimo al lockdown fino alla riapertura. La vita e le vicende della Ludic club che nasce a Roma come impostazione e che si trasferisce a Milano per passione.

Giulio Taddei, romano trapiantato a Milano per lavoro, è a guida di Ludic Milano aps (associazione promozione sociale), costituitasi due anni fa, insieme al vice presidente Lorenzo Corti, per formare un centro di aggregazione per giovani appassionati, e non, di giochi da tavolo, wargames, giochi di ruolo, ecc… dove si possono formare amicizie di gioco evitando l’effetto Tinder del gaming. Una vera casa dove ritrovarsi e fare comunità. Il Covid ha dato a Giulio e ai suoi compagni uno spunto per migliorarsi e valorizzare la loro attività. Ora che le strutture di aggregazione sociale vengono duramente colpite, il Ludic si difende portando a serata, come da norme vigenti, il cinquanta percento dei propri soci, e Milano nonostante il morbo non smette di giocare, riempiendo le sale per divertirsi e stare in compagnia, dimenticandosi dei problemi e diventando per una sera qualunque cosa in cui la fantasia di un gioco ci porti a immedesimarci. O semplicemente a distrarci con una birra e quattro chiacchiere con un amico mentre si tenta di batterlo a Risiko.

Giocatori

Ora per rimanere all’interno delle norme anti Covid oltre ai normali sistemi di protezione e prevenzione i ragazzi del Ludic hanno organizzato un booking dei tavoli dove tramite prenotazione si possono organizzare i tavoli mantenendo le distanze, e una volta finita la disponibilità si passa alla settimana successiva come prenotazione.

Ma il Covid ha portato anche una contrazione del numero di giocatori: chi poteva si organizzava da casa o online a seconda del game. Solo i giocatori di miniature hanno avuto un’esplosione, perché le piccole realtà locali con pochi tavoli, non potendo adattarsi, hanno aperto ai giocatori di carte che richiedono meno spazio fisico. Per questo motivo molti giocatori hanno cercato altri luoghi, trovando società come la Ludic, che offre una struttura creata per fidelizzare il nuovo socio. Il rapporto di chi rimane è di 9 a 10, e quella singola persona molte volte lascia perché abita troppo lontano o perché non accetta le regole dettate dal momento..

L’organizzazione è divisa in giorni di gioco serale come il mercoledì e una domenica al mese, e gli eventi che vengono proposti durante l’anno. Per le sere Ludic è riuscita a stabilizzare la situazione, mentre gli eventi sono molto più problematici a causa del numero delle persone, ma non per questo riescono meno, anche se vengono organizzati raramente. Basti pensare che nel weekend del 19-20 settembre centoventi giocatori si sono riuniti per il torneo nazionale di X-Wing e nel weekend del 17-18 ottobre puntano a centottanta giocatori. Numeri rischiosi ma che fanno capire la ripresa e la voglia di gioco dei milanesi.

Una volta portati a casa questi risultati di visibilità, Ludic ha pensato di aspettare una  riapertura totale per nuovi eventi, perché l’organizzazione richiede un enorme dispendio di energie. Con la fine di ottobre si preferisce vivere alla giornata per raccogliere quello che questi eventi hanno portato.

Ludic è tra i pochi club d’Italia a aver preso di petto il Covid e aver dato una risposta concreta alla richiesta di gioco e amicizia, tutto grazie al lavoro del direttivo che con un regime molto rigido e una serietà molto alta hanno permesso la riapertura. E Milano non ha molla, vuole divertirsi, e la risposta a questa domanda è stata la Ludic Milano.

Link: https://www.facebook.com/ludicincomingmilano/

Di Alessandro Solera

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