Un’occasione sprecata?

“There’s no such thing as society” Margaret Thatcher, ex Primo ministro inglese, sentenziò nel 1987. La Iron Lady usò il termine society intendo anche l’apparato statale; infatti nella stessa intervista aggiunse “No government can do anything except through people”. È una riflessione ancora attuale, soprattutto adesso che abbiamo avuto bisogno di capire concretamente le garanzie che ci può offrire lo Stato. Le conclusioni non sono sempre state confortanti. Nel 2020 in diverse nazioni il sistema sanitario è un lusso, e in altre la sanità pubblica non funziona come dovrebbe. Le diverse decisioni delle classi politiche di tutti i paesi ci hanno dato modo di ripensare alle libertà che lo Stato ci può concedere, ed eventualmente togliere.
Abbiamo ancora tanti temi sociali su cui riflettere, ma di fatto nella propria camera, al massimo con qualche amico al bar. Purtroppo non ci sono stati gli spazi e i tempi effettivi per discutere di problemi sociali. Nonostante l’istruzione sia stato un tema caldo nell’ultimo mese, non sono venuti fuori i problemi alla base. Dopo vent’anni di tagli, la questione sulla scuola pubblica è stata ridotta all’operato della Ministra dell’Istruzione e ai banchi con le rotelle. Mentre il sistema sanitario, forse per necessità, ha guadagnato un ruolo centrale, e inizia a esserci un terreno fertile per rilanciare la sanità pubblica, almeno in Italia.

Il 21 marzo 2020, Slavoj Žižek ha scritto un articolo per Internazionale: Un nuovo comunismo può salvarci. Il filosofo sloveno, poco dopo l’inizio della pandemia, rifletteva sulla possibilità della nascita di una solidarietà internazionale. Un comunismo globale fondato sull’esperienza di un mal comune. Escludeva lo sviluppo di qualche forma di socialismo e comunismo a livello economico e politico, ma immaginava che si potesse rimettere al centro della discussione il valore della Comunità. Ha scorto nella pandemia globale un’opportunità per rivalutare i sistemi e i valori del nostro mondo, ma la sua previsione si è rivelata erronea. Sono ancora troppo poche le manifestazioni di coesione internazionale, e a distanza di sei mesi dall’articolo di Žižek stiamo assistendo a posizioni nazionali, politiche e sociali, sempre più polarizzate. Il confronto tra le potenze mondiali è ancora lontano.
La possibilità di ridiscutere le strutture sociali non è stata sfruttata. Gli sforzi delle classi politiche si sono concentrati per mantenere la macchina sociale così com’è, perché il rischio era che scoppiasse. Limitare i danni del COVID-19 è stato lo sforzo statale più importante degli ultimi venti anni. Abbiamo constatato quanto tutti gli apparati pubblici siano fragili, e abbiano bisogno di una gestione migliore; ma questa consapevolezza collettiva non si è ancora tradotta in nuove proposte.

Di Giovanni Dal Toso

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