smartworking

It’s about (smart) time

L’unico treno per tornare a casa a un orario decente era quello delle 18:05. Per raggiungere Cadorna a piedi senza rimetterci un polmone, avevo bisogno di almeno un quarto d’ora. Anche venti minuti, se mi fossi imbambolato davanti a una vetrina. Salvo straordinari, dovevo quindi catapultarmi fuori dall’ufficio alle 17:45 che, tradotto in orario lavorativo,…