
Sottotitolo: “Avete mai provato a scrivere il regolamento del gioco della dama?”
I ragazzi di Game Design 1 sono stati capaci di trasformare persino un’intervista in un gioco da tavolo: le vittime di noi Storyteller (creature temibili e fastidiosissime), infatti, sono state sorteggiate con un tiro di dado. E’ così che Manuel, Mattia e Maria, i poveri malcapitati, aiutati dal resto della classe e dal professor Spartaco Albertarelli, ci hanno accolto all’interno della classe per spiegarci cosa bolle nelle loro pentole in vista del Nothing Day 2025.
Durante il suo primo anno, il corso di Game Design è incentrato sulla creazione di giochi da tavolo, di ruolo e LARP (Live Action Role-Playing, gioco di ruolo dal vivo). Tra i loro tanti progetti (tra cui un gioco di pedine sulla lotta tra procioni!), i ragazzi hanno scelto di presentare al Nothing Day quattro giochi di carte realizzati da loro e che potremo testare presso le Isole Didattiche Yanez al primo piano dell’edificio Mohole. I giochi contano tutti 110 carte e sono stati realizzati a gruppi, a partire da un unico macrotema: la Civiltà. Da questa unica parola sono nati quattro progetti affascinanti, ognuno caratterizzato dalla sua personale identità e storia.

In Babel, nato dalla collaborazione con i ragazzi di Fumetto, potremo combattere per edificare la civiltà più potente accaparrandoci le risorse cadute dalla leggendaria Torre di Babele.
Le grafiche di Prosperous, invece, sono realizzate interamente da Maria (segue applauso della classe) e anch’esso verte attorno allo sviluppo di una civiltà ma attraverso la combinazione di carte fronte retro coloratissime.
Abbiamo poi Ruler’s Hand, un gioco più veloce che simula una battaglia tra armate e sfrutta le meccaniche del poker, per soddisfare quel pizzico di competizione e brivido della scommessa che, in fondo, abbiamo un po’ tutti.
Infine ci viene proposto Indovina la carta, un gioco nato per creare un’attività divertente e collaborativa tra persone autistiche e che metta in gioco anche le loro abilità di imitazione e disegno.

Vedersi scorrer davanti le carte preparate dagli allievi di Game Design è sicuramente intrigante, ma certo viene da chiedersi come abbiano fatto a partire da un unico macrotema per arrivare fin qui e quali ostacoli abbiano dovuto affrontare. Ovviamente ci hanno confermato che si tratta di un percorso molto complesso: molti, per esempio, si sono trovati a dover realizzare da soli le grafiche di ben 110 carte. Ogni gioco, inoltre, è frutto di moltissimi playtest finiti male in cui, tra compagni, si sviscera il funzionamento meccanico di ogni gioco fino a renderlo sempre più fluido. Infine, i ragazzi e il professore ci hanno spiegato l’esigenza e la difficoltà di avere un regolamento ben scritto e di facile consultazione.
“Che ci vuole?”, direbbe qualcuno. “Provate, a casa, a scrivere il regolamento del gioco della dama senza l’utilizzo di simboli e poi ne riparliamo”, ci ha sfidati il professore. Noi Storyteller, che già conosciamo quante insidie si celano dietro ad ogni parola, sentiamo l’odore del fallimento e ci ritiriamo prontamente dalla classe.
Ancora nessuno di noi si è cimentato in questa sfida: la lasciamo volentieri ai nostri compagni di Game Design. Noi ci limiteremo a curiosare tra i loro giochi al Nothing Day e a testarli, sperando di offrire anche qualche feedback utile. Speriamo di incontrarvi alle Isole Yanez per fare una partita insieme!
Autori: Giulia Casermaggio – Lara Frosoni – Nicolò Marsegan