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entrare in certi luoghi e sedersi in alcuni territori è tornare a casa per un poco prima del rientro in carcere. Si potranno mai chiamare casa quelle scatole per topi nei grandi scatolifici? Dove moltitudini di altri topi vivono separate dalle prossime attraverso pareti di cartone e un topo di una scatola sente e sopporta tutto della vita del topo accanto. Vita oltremodo nevrotica e nevrastenica come in tutte le cattività.
No appunto, non si possono chiamare casa quegli orrori, quei contenitori per riprodursi in privato.
Chissà quale studioso raccoglie i dati di un così lungo e grande esperimento?
Cercare certi luoghi e vagare sulla terra trovando un minuto di casa propria vale una fotografia, quelle cartoline ricordo da guardare dopo, quando c'è bisogno di togliere alla rabbia per dare qualcosa alla malinconia.
Vorrà forse dire che se potrò vivere nel posto giusto, quello che avrei fotografato allora non cercherò più e le foto cesseranno. Forse davvero rappresentare il paesaggio è come dicono in molti: testimoniare una mancanza, la propria terra perduta.