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Scultura | Italia


Smeraldina
Olinda

Se “le città visitate da Marco Polo erano sempre diverse da quelle pensate dall’imperatore”, quelle presentate dall’artista sono ancor più lontane da quelle descritte da Italo Calvino. Il libro è solo un paravento di parole offerto a una donna faber - per sua natura più portata a fondare città che a scoprirle - per proteggere le sue metamorfosi poetiche ed esistenziali.
Lei, come una moderna Sherazade, ha preso “quel” libro e, anno dopo anno, mappa dopo mappa, lo ha asciugato nella memoria e nei gesti, sino a ridurlo a una tenue trama grafica, a un magazzino ritmico e simbolico, da cui attingere nuovi attrezzi narrativi da convogliare verso un materialismo necessario.

L’artista mette in scena lo spettacolo del ricordo del futuro, rammenda con mano ferma e felice la realtà ferita. Graffia e accarezza lo spazio, contrabbandando, con l’elegante confidenza di un illusionista, bouquet di linee oltre la frontiera tra bidimensionalità e tridimensionalità. E traccia assenze, dà corpo a entità autonome, pronte a staccarsi dal suo pensiero generativo. Le sue città, appena schizzate, giocano con la latenza, suggeriscono drammi e imprese eroiche, offrono spazi fuori misura al paradosso.
Esposta sin dalla più tenera età all’opera di Calvino, lei ha accolto l’artificio letterario con leggerezza e ha saputo “dargli spazio”, applicarlo a un’utopia volenterosa. Le città in cui la nostra progettista di mondi ci invita a sostare, sono il frutto del lavoro di una donna che, mentre la vita scorreva tutt’intorno, “come un ragno silenzioso ha filato la sua tela nell’ombra, in tutti gli angoli del suo cuore

Chi è l'artista


Isabella Angelantoni Geiger nasce a Milano dove vive attualmente. Laureata alla Facolta’ di Architettura del Politecnico di Milano, collabora con prestigiosi studi di architettura di Milano.
Nel corso degli anni avvia, oltre all'attività professionale che la conduce ad approfondire gli aspetti legati alle grandi trasformazioni territoriali e alla riqualificazione urbana, la sua indagine personale sul rapporto tra il segno e lo spazio.
Dopo una iniziale esperienza rivolta alla grafica, al disegno e alla realizzazione di opere tessili, l’esplorazione oggi si orienta verso le tematiche legate alle trasformazioni spaziali e alle sue deformazioni.
Lavorare il metallo e il filo di ferro le permettono, infatti, di riscoprire la tridimensionalita’ propria del lavoro dell’architetto.

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