Domenico Piotto propone la propria interpretazione delle Città Invisibili di Calvino fotografando dei vecchi edifici abbandonati e destinati alla demolizione. Afferma che le sensazioni e le emozioni provate all'interno di quei luoghi gli rimarranno impresse per molto tempo, soprattutto dal momento che l'intera area è destinata alla ristrutturazione: le sue foto sono la testimonianza unica di luoghi ormai dimenticati,a cui dona nuova vita grazie a esse.
Piotto è un fotografo che con la forza di una piuma, ti trascina dentro ad una villa fatiscente o ad una fabbrica abbandonata e ti fa scoprire un nuovo concetto di bellezza, che vedi più con il cuore che con gli occhi; la sua è una poetica tenace, un linguaggio epressivo e disarmante, che provoca emozioni ben precise, che riporta alla vita le immagini e un punto di vista spesso originale, inusuale.
«Molte sono le città come Fillide che si sottraggono agli sguardi tranne che se le cogli di sorpresa. [...] La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d'una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.»
Domenico Piotto è un architetto e fotografo italiano, originario di Schio, in provincia di Vicenza. Laureato in architettura all'università IUAV di Venezia, decide di trasformare in professione quella che era solo una passione: la fotografia; predilige riprese di paesaggi ed esterni, piuttosto che ritratti, donandogli un'interpretazione quasi astratta. Oltre alla fotografia, dedica la propria vita alla moglie e alla figlia
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