La mostra presenta venti oggetti che rappresentano alcuni degli scritti delle "Città invisibili", scritto da Italo Calvino. L'obiettivo è stato quello di ricreare questi scritti di Italo Calvino in uno spazio, ma coinvolgendo tutte le città in una. Si vuole invitare il visitatore a immaginare un'intera città attraverso i diversi punti di vista che ogni oggetto esposto porterà.
A tale scopo, la struttura della mostra è stata pensata come lo scheletro di una città. Questo aspetto fornisce pochissime informazioni al visitatore e lo induce a vestire questa scheletro nel modo in cui egli sente ogni oggetto, che sono tenuti in scatole intorno a tutto lo scheletro.
Le luci all'interno della struttura producono un complesso gioco di ombre che invita anch'esso il visitatore all'immaginazione.
Eva Molins Cabanì è una designer di Barcellona. Fin da piccola si è caratterizzata per la sua curiosità di imparare cose nuove, osservando sempre tutto intorno a lei. Una persona attiva ed energica che ha studiato il ramo tecnologico al liceo. Nel 2009 ha iniziato il corso di laurea in Architettura presso la UPC (Universitat Politècnica de Catalunya) a Barcellona. Lì, si rese conto che avrebbe desiderato di più concentrare i suoi studi nel campo del design, presso l'Università Elisava. Così nel corso degli ultimi 4 anni in università ha sviluppato progetti di design del prodotto e dello spazio. Inoltre, è sempre stata affezionata al graphic design durante gli studi.
Oltre la sua vita professionale, ha dedicato il suo tempo libero al volontariato in un'associazione per i bambini dai 6 a 12 anni di istruzione di età, così come fotografia e lo sport. La fotografia è sempre stato interessante per lei e lei lo combina con il suo lavoro.